La vera storia esotica dell’Aida di Giuseppe Verdi

Si narra che l’Aida di Giuseppe Verdi sia nata dalla richiesta di scrivere un inno per celebrare l’apertura del Canale di Suez. Ma è davvero così? Scoprilo qui

La storia dell’Aida di Giuseppe Verdi nacque proprio così: Isma’il Pascià, Chedivè d’Egitto, nel 1860 chiese al grande compositore italiano fu chiesto di scrivere un inno per celebrare l’apertura del Canale di Suez.

Invito che però fu inizialmente declinato. Giuseppe Verdi accettò l’incarico solo quando gli fu sottoposto il convincente soggetto dell’Aida e il compenso di 150.000 franchi! Camille du Locle, direttore dell’Opéra-Comique di Parigi, sottopose infatti a Verdi il soggetto elaborato dall’egittologo Auguste Mariette.  E pare che il compositore si sia ulteriormente convinto solo più tardi, quando, a seguito del suo iniziale rifiuto, fu ventilato il nome del rivale Richard Wagner

Quindi, contrariamente a quanto comunemente si pensa, l’Aida di Giuseppe Verdi non inaugurò il Teatro dell’Opera del Cairo, ma il suo Rigoletto il I° novembre del 1869.

Il lavoro di composizione della musica partì nell’agosto del 1870, ma il progetto di mettere in scena l’Aida in quello stesso inverno sfumò a causa della guerra franco-prussiana e dell’assedio di Parigi che impedì l’invio dei costumi realizzati nelle sartorie dell’Opèra.

L’Aida andò quindi in scena in una sera di Gala al teatro dell’Opera del Cairo il 24 dicembre 1871, mancando così di coincidere sia con il taglio del Canale di Suez che con l’inaugurazione del Teatro.

L’Aida di Giuseppe Verdi: trama breve

Durante una guerra, Aida, la figlia del re etiope, è stata fatta schiava e portata in Egitto, dove però nessuno conosce la sua vera identità.

Durante la schiavitù ella si innamora del comandante delle truppe egiziane Radames che ricambia il suo amore.

A dividere Aida e Radames, non è solo la questione “sociale”, Radames è anche il futuro erede al trono egiziano, essendo “promesso” alla figlia del faraone, Amneris.

Quando , durante una seconda guerra viene fatto schiavo il re di Etiopia (il padre di Aida) questi la convince ad usare il suo ascendente su Radames per farsi dire quale sarà la prossima mossa dell’Egitto contro l’Etiopia.

Radames cade nella trappola e, una volta resosi conto di aver tradito la sua patria si cotituisce e viene condannato a essere sepolto vivo, nonostantante le suppliche che Amneris rivolge a suo padre ed ai sacerdoti che hanno il compito di condannare (o meno) Radames.

Aida, ancora innamorata di lui, non lo abbandonerà neppure nella morte, infatti, si fara seppellire viva con lui.

L’Aida di Giuseppe Verdi al Taranto Opera Festival

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